Customer engagement a distanza: la proattività di Scratch&Screen

Customer engagement a distanza: la proattività di Scratch&Screen

Nel pieno della pandemia emergono nuovi strumenti di promozione a distanza che fanno leva sul coinvolgimento del cliente da remoto

La pandemia ha determinato la rottura dello status quo, imponendo nuovi comportamenti e nuove modalità d’interazione. A livello di business, questo ha stimolato nuove idee, tra le quali risultano vincenti quelle che pongono al loro centro la persona, facendo uso della tecnologia come fattore abilitante per superare le imposizioni spaziali del momento in ottica MarTech (di tecnologia applicata al marketing). Questo vale anche per il customer engagement, promosso da remoto: le aziende possono cogliere l’opportunità di promuovere il proprio punto vendita o il proprio centro commerciale, raccogliere dati sui clienti, partendo da un cliente tra le proprie mura domestiche. È il caso di Play&Stay@Home, il nuovo sistema digitalizzato di customer engagement promosso da Scraatch&Screen (S&S), una startup italiana che tramite una piattaforma SaaS (software as a service) permette ai retailer e ai produttori di beni di largo consumo di aumentare il coinvolgimento dei consumatori grazie a campagne di gioco, trasformando il divertimento degli utenti in dati preziosi per la loro profilazione.

Una tale tecnologia risulta particolarmente interessante in questo momento storico che registra una crescita di oltre l’80% negli acquisti online di prodotti di largo consumo, decretando come decisamente strategico un adattamento dei canoni dell’engagement marketing classico alla situazione attuale.

La tecnologia alla base di Play&Stay@home è quella dell’image recognition: captare informazioni e marchi dalle immagini, assicurando il rispetto della privacy e una serie di linea guida prestabilite tra S&S e aziende. Più nello specifico, il servizio fa propri i meccanismi classici del contest fotografico: il consumatore, seguendo l’invito del retailer, potrà inviare tramite webapp – senza scaricare nessun programma – una foto ricordo dei momenti legati al proprio brand o retailer del cuore e in cambio ricevere un gratta e vinci o un’altra forma di premio. In questo processo il brand avrà il compito di definire la creativity e le modalità di partecipazione, ricevendo una profilazione di prospect e clienti. Lato utente/consumatore, invece, si dovrà soltanto registrare un dominio, dare autorizzazione della privacy, inviare i dati ed attendere che la fotocamera sia pronta per lo scatto.

“Per ripartire risulta necessario comprendere i cambiamenti in atto, saper creare valore e mantenere rapporti stabili con i propri clienti, anche a distanza. E grazie alla tecnologia questo è possibile. Come Scraatch&Screen abbiamo pensato a un nuovo uso dei touchpoint digitali, implementando una piattaforma capace di ospitare un contest interattivo, al duplice obiettivo di fidelizzare il cliente e regalare ad esso una pillola di felicità” ha dichiarato Matteo Del Corno, CEO Scraatch&Screen.

In questo scenario, l’ingaggio proattivo dell’utente rientra anche nel Customer Centricity, ovvero la focalizzazione sulle esigenze del consumatore da parte di un’azienda. Infatti, in questo particolare risulta essere un modo per non trascurare i consumatori e renderli attivi, nel costretto isolamento o comunque nelle limitazioni del distanziamento sociale. Ricerca di nuovi stimoli e di “purpose”, che è comunque una tendenza precedente al Covid-19 e destinata a restare e a evolversi. I social media, in particolare, hanno offerto la possibilità ai singoli utenti di divenire “self-media”, termine coniato da Jean Cloutier, già professore all’Università di Montreal, in realtà ben prima dell’avvento dei social, ed in riferimento alla saturazione del mercato con prodotti di massa standardizzati a cui si sarebbe sostituito un processo di personalizzazione di massa, mediata dagli stessi consumatori.

Su questa scia si succedono poi una serie di terminologie che vanno dal “Prosumer” (Produttore consumatore), al “Consum-Attore”, che con sfumature concettuali differenti rimandano sempre alla centralità degli utenti. La tecnologia permette che questo processo avvenga in un modo innovativo, ripensando i touchpoint digitali, che in questa contingenza di assenza di contatto fisico, riescono a coinvolgere il consumatore, veicolando messaggi, contenuti e valori, rimodulando la relazione consumatori/brand.

 

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